Un ancora di Salvezza Spettacolo Teatrale di Veronica Galeazzo

Un ancora di Salvezza Spettacolo Teatrale di Veronica Galeazzo

con l’Associazione Culturale Amour Braque. Il 9 marzo presso la Sala Congressi di Lozzo Atestino, alle ore 21:00

Sinossi

Giulia Valeri è una ragazza dalla vita apparentemente normale che, attraverso riflessioni ed aneddoti, ripercorre il suo incontro con la depressione. Racconta la sua vicenda personale, la sua famiglia, le sue esperienze, il suo lavoro, per trasmettere allo spettatore il malessere nascosto dietro la maschera del quotidiano. E il suo percorso di ricerca diventa così un viaggio all'interno della propria identità di donna: un itinerario verso la consapevolezza di essere lei stessa la propria ancora di salvezza. Salvezza che Giulia ritrova tramite il sorriso, l'ironia, il coraggio e – talvolta – la disperazione che viene trasformata in forza e stimolo a continuare ad affrontare e godere della vita.  

Adattamento e Regia di Alessandro Romano.

Note di Regia


L’Ancora di Salvezza tratta il tema della depressione, ma in senso molto più ampio di quel che possa sembrare di primo acchito. Il vero nocciolo della questione è la vita in senso stretto, le sue peripezie, le sue mille strade che sembrano non portare a nulla. Una vita, peraltro – come suggerisce il testo stesso – molto “normale”: ovvero consuetudinaria, canonica, secondo uno schema che sembra quasi prefissato e rigido, il quale viene però sconvolto dalla comparsa di qualcosa che non si sa bene spiegare, di una presenza concreta eppure inafferrabile, tanto da essere etichettata da tutti come inesistente. Eppure, per la protagonista/narratrice, Giulia Valeri, questo niente è invece ben delineato e presente, tanto da impedirle di vivere con gioia, o anche solo con tranquillità, le piccole grandi cose dell’esistenza. Addirittura le viene dato un nome, come se la personificazione di questo fantasma, il suo renderlo personaggio attivo della vicenda, sia l’unico modo per farlo venire a galla, e renderlo reale. “La Grande Laringe” che segue Giulia ovunque – compreso nel suo catartico viaggio finale alla scoperta del suo stesso dolore – è in fondo la situazione tangibile che ognuno di noi, almeno una volta nel corso della propria esperienza di vita, è costretto a verificare con mano: l’ansia, l’insicurezza, l’incapacità di darsi un obiettivo ben definito, l’inadeguatezza, l’insoddisfazione professionale, famigliare, coniugale, e via discorrendo. In questo senso, il testo di Veronica Galeazzo, scritto da un punto di vista squisitamente personale ed ovviamente femminile, rappresenta una sfida per un regista che ha per converso un punto di vista maschile. Ed il suo essere, in qualche modo, un costante “work in progress”, data la sua stessa natura inafferrabile a livello di genere, così in bilico tra ironia e dramma, tra farsa e malinconia, ne fa un oggetto di grande pregio, che deve essere continuamente rinfocolato dall’esperienza dell’autrice/attrice. Ad impreziosire, e a completare L’Ancora di Salvezza, è la sua performance di danza, che trasforma il monologo teatrale, pensato per voce sola (per quanto poi, all’interno della pièce, via siano molti personaggi a cui l’attrice presta le sue fattezze), in qualcosa che esce dagli schemi e dalle etichettature di un semplice soliloquio drammatico. Per tutte queste ragioni, ed anche per la sua importanza per un pubblico che possa, in qualche modo, aver vissuto od essere stato testimone di una situazione in cui questo sentimento, questo stato d’animo, abbia avuto luogo, ritengo che la pièce di Veronica Galeazzo possa e debba raggiungere anche degli spettatori di un’età di formazione, non tanto per metterli in guardia o per salvaguardarli, quanto per non smettere di riflettere ed interrogarsi sulla sempre più indefinibile condizione umana.

Alessandro Romano

 
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